AMBULATORIO VETERINARIO GUIDONIA M. Direttore sanitario Dr. Luca Chiesi
AMBULATORIO VETERINARIO GUIDONIA M.        Direttore sanitario  Dr. Luca Chiesi

Inserimento del cane in famiglia

Consigli per l’inserimento del cane in famiglia per prevenire disturbi comportamentali

 

 

Prima regola : “ CHI COMANDA SIAMO NOI “. Far capire al cane che lui non è un capo, non vi comanda e che è l’ultima ruota del carro familiare. Dovete diventare proprietari benevoli e nello stesso tempo coerenti ed autorevoli.

 

Per una sua crescita equilibrata il periodo che và dalla sesta settimana di vita ai sei mesi è il momento più delicato infatti viene chiamato età della “ SOCIALIZZAZIONE “:

 

La Pulizia

 

  • Insegnare al cucciolo fin dall’inizio a fare i bisogni fuori.
  • Definire dall’inizio gli spazi consentiti al cane.
  • Far uscire sistematicamente il cucciolo dopo ogni pasto o bevuta e dopo ogni risveglio nel luogo a lui destinato per sporcare.
  • Se il cucciolo è colto sul fatto, prenderlo per la pelle del collo dicendo “no” fermamente, quindi, farlo uscire subito e ricompensarlo calorosamente appena fa i suoi bisogni.
  • Pulire le deiezioni che il cucciolo ha eventualmente eliminato in casa in un momento in cui non è presente
  • È fondamentale fargli incontrare più gente possibile , portarlo frequentemente in mezzo ad altri cani e fargli ascoltare rumori diversi ( aspirapolvere,phon,lavatrice ecc…).
  • Insegnategli da subito ad essere manipolato , spazzolato , accudito.

  

 

I Pasti

 

Cosa si deve fare

      

  • Somministrare il cibo sempre dopo i pasti del proprietario o in momenti distanti da essi in un luogo che non abbia importanza per la vita sociale della famiglia, cioè non al centro della cucina né in un punto di passaggio obbligato.
  • Lasciare la ciotola a disposizione solo 10-15 minuti, poi ritirarla fino al pasto successivo.
  • Mandare il cane a cuccia se elemosina cibo.

 

Cosa NON si deve fare

  • non dare cibo a volontà.
  • non somministrare cibo durante i pasti dei proprietari.
  • non dare cibo da tavola.
  • non guardare mai il cane mentre mangia.

 

Il Gioco

 

Cosa si deve fare

  • lasciar giocare il cane con altri cani senza guinzaglio
  • insegnare al cucciolo a controllare il morso, bisogna reagire prontamente punendo il cane con un NO! se stringe troppo. 
  • tutti i membri della famiglia devono comportarsi nella stesso modo nei confronti del cucciolo

 

Cosa NON si deve fare

  • non lasciare che il cucciolo morda troppo forte con il pretesto che è piccolo!
  • Se il cucciolo  fatica a controllarsi, non favorire i giochi di trazione finchè non avrà appreso il controllo del morso.
  • Non accettare i giochi di tira e molla e la lotta.
  • Non mettersi mai in posizione di sottomissione: non accettare le zampe sulle ginocchia o sulle spalle, non mettersi sotto il cane.

 

 

La Punizione

 

Come deve essere

 

*    contemporanea all’atto che si vuole punire (massimo dopo 1 – 2 secondi)

  • sgradevole e significativa per il cane.
  • sistematica.
  • proporzionata all’errore commesso.

 

 

Come può essere

 

  • Diretta : prendere il cucciolo per la pelle del collo e scuoterlo sollevandolo leggermente. Picchiare il cane è una punizione tipicamente umana e con poco significato per l’animale; tuttavia se la sculacciata deve proprio essere data, la si può fare con la mano perché il cane capisce la differenza tra la mano che carezza e quella che picchia. Il cane riconosce la collera del padrone tramite messaggi paraverbali e non attraverso le botte!
  • A distanza : tirare un oggetto da una certa distanza, non pericoloso e preferibilmente rumoroso.

 

 

La Ricompensa

 

Come deve essere

 

  • Data alla fine dell’atto atteso.
  • Eccezionale ( cibo non zuccherato).
  • Sistematica all’inizio, poi saltuaria quando le risposte diventano regolarmente corrette.

 

Come può essere

 

  • Costituita da cibo : deve essere completamente inusuale per il cane e molto appetibile.
  • Costituita da contatti fisici : carezze, parole dal tono affettuoso, abbracci.

 

Affinchè ogni atto sia correttamente compreso dal cane : punire l’atto scorretto immediatamente e cercare di far fare l’atto corretto, ricompensandolo calorosamente se lo esegue correttamente.

 

 

Uscita da casa-Rientro in casa

 

Cosa si deve fare

 

  • Cominciare con l’assentarsi per periodi molto brevi, aumentando via via la loro durata.
  • Ignorare il cucciolo nei 15-20 minuti che precedono il momento d’uscire
  • Uscire in modo naturale senza rivolgere parole o gesti al cane.
  • Al ritorno, ignorare il cane mentre si agita, abbaia, fa le feste.
  • Accarezzare il cucciolo quando si è calmato.

 

Cosa non si deve fare

 

  • Non rinchiudere il cucciolo in uno spazio troppo ristretto o al quale non è abituato.
  • Se al nostro rientro troviamo dei danni, non sgridare il cucciolo né pulire in sua presenza.

 

 

 

Seguire tutti i punti elencati facilita l’inserimento del cucciolo nella nuova famiglia-branco, favorendo attraverso alcuni nostri comportamenti, stabilità e sicurezza. Se il cucciolo apprende ciò che può fare e ciò che non può fare sarà dotato di maggior stabilità caratteriale e serenità.   

 

 

 


Dr. Luca Chiesi

 

 

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Le piante tossiche più pericolose per i gatti


Molte comuni piante da appartamento e da giardino se ingerite dai gatti possono essere tossiche e causare gravi disturbi, fino alla morte. Se non si è sicuri dell'innocuità delle piante, è opportuno disporle in luoghi inaccessibili ai gatti o eliminarle. Anche piante innocue possono rappresentare un pericolo se vengono trattate con sostanze tossiche, come concimi o antiparassitari. Sono tossiche anche molte piante selvatiche, a crescita spontanea. In genere i gatti tendono ad ingerire piante tossiche quando sono rinchiusi in appartamento e non hanno la possibilità di accedere all'erba, che normalmente i gatti in libertà ingeriscono regolarmente. In mancanza di alternative, i gatti d'appartamento rivolgono la loro attenzione alle sole piante che hanno a disposizione.

Le piante velenose vengono classificate sia in base al loro grado di pericolosità (a tossicità lieve, moderata e grave), sia in base al tipo di conseguenze che provocano nell'organismo. Alcune piante producono solo effetti locali (tossicità locale): gonfiore, irritazione, dermatiti, ulcerazioni delle parti con cui vengono a contatto (soprattutto labbra, bocca e lingua). Altre presentano tossicità sistemica perché, quando vengono ingerite, provocano intossicazione generale dell'organismo. La pericolosità dipende dalla concentrazione dei principi attivi nelle parti velenose e dalle quantità ingerite. In alcune piante sono velenose solamente alcune parti, come i fiori, le bacche, le foglie, i semi. In presenza dei sintomi da intossicazione o avvelenamento, o se si assiste all'ingestione, è necessario rivolgersi prontamente al veterinario. È utile poter riferire il nome della pianta che ha causato il problema.


Gigli

I gigli (Lilium spp.) sono altamente tossici per i gatti. L'ingestione di quantità anche molto piccole di queste piante può causare gravi danni renali.
Entro poche ore di ingestione il gatto può presentare vomito, letargia e mancanza di appetito. I sintomi peggiorano man mano che procede il danno ai reni. Senza un adeguato e tempestivo trattamento veterinario, il gatto può sviluppare un'insufficienza renale in 36 – 72 ore.

 


Marijuana

L'ingestione di Cannabis sativa negli animali da compagnia può provocare depressione del sistema nervoso centrale, incoordinazione, vomito, diarrea, salivazione, tachicardia (aumento della frequenza cardiaca), convulsioni e coma.

 


Cycas revoluta

Tutte le parti della palma ornamentale Cycas revoluta sono velenose, ma la maggior quantità di tossina è contenuta nei semi o "noci". È sufficiente l'ingestione di appena uno o due semi per causare effetti molto gravi, che includono vomito, diarrea, depressione, convulsioni e insufficienza epatica.

 


Bulbi di tulipano e narciso

I bulbi di tulipano e narciso contengono tossine che possono causare intensa irritazione gastrointestinale, salivazione, perdita di appetito, depressione del sistema nervoso centrale, convulsioni e disturbi cardiaci.

 


Azalea e rododendro

Le piante del genere Rhododendron spp. contengono sostanze tossiche che possono causare vomito, salivazione, diarrea, debolezza e depressione del sistema nervoso centrale. Un'intossicazione grave può causare coma e morte per collasso cardiovascolare.


 

Oleandro

Tutte le parti dell'oleandro (Nerium oleander) sono considerate tossiche, poiché contengono glicosidi cardiaci che possono provocare gravi effetti — compresi irritazione del tratto gastrointestinale, problemi cardiaci, ipotermia e anche la morte.


 

Ricino

Il principio velenoso del ricino (Ricinus communis) è la ricina, una proteina altamente tossica che può produrre forti dolori addominali, salivazione, vomito, diarrea, sete eccessiva, debolezza, perdita di appetito. Nei casi gravi di intossicazione compaiono disidratazione, tremori, convulsioni, coma e morte.


 

Ciclamini

Tutta la pianta di ciclamino è tossica; la concentrazione maggiore di sostanze tossiche si trova nelle radici. Se consumati, i ciclamini causano una forte irritazione gastrointestinale, con vomito intenso. L'intossicazione può anche essere letale.


 

Kalanchoe

Questa pianta contiene sostanze che possono produrre irritazione gastrointestinale, e altre che sono tossiche per il cuore e possono causare gravi alterazioni di frequenza e ritmo cardiaci.

 

Tasso

Il tasso (Taxus baccata) contiene un componente tossico conosciuto come taxina, che ha effetti sul sistema nervoso centrale, come tremori, incoordinazione e difficoltà respiratoria. Può anche provocare significativa irritazione gastrointestinale e insufficienza cardiaca, anche mortale.

 

Amaryllis

Sono comuni piante ornamentali; contengono tossine che possono provocare vomito, depressione, diarrea, dolori addominali, salivazione, anoressia e tremori.

 

Colchico d'autunno

Il colchico d'autunno (Colchicum autumnale) o zafferano falso è una pianta erbacea spontanea. La sua ingestione di può causare irritazione orale, vomito emorragico, diarrea, shock, danni agli organi interni e soppressione del midollo osseo.

 

Crisantemo

Tutte le parti della pianta contengono sostanze tossiche dette piretrine, che in caso di ingestione possono produrre disordini gastrointestinali, come salivazione, vomito e diarrea. Nei casi più gravi si osserva depressione e incoordinazione.


 

Edera

L'edera (Hedera helix) contiene saponine triterpenoidi che, in caso di ingestione possono causare vomito, dolori addominali, ipersalivazione e diarrea.


 

Spatifillo

Lo spatifillo o pianta cucchiaio (Spathiphyllum) contiene cristalli di ossalato di calcio che possono causare irritazione orale, salivazione eccessiva, vomito, difficoltà di deglutizione, bruciore e irritazione di bocca, labbra e lingua in caso di ingestione.


 

Pothos

I pothos (Scindapsus ed Epipremnum) sono piante da appartamento molto comuni. Se masticate o ingerite, possono causare irritazioni e significativo gonfiore dei tessuti orali e di altre parti del tratto gastrointestinale.


 

Schefflera

Le piante ornamentali del genere Schefflera contengono cristalli di ossalato di calcio che possono causare irritazione orale, salivazione eccessiva, vomito, difficoltà di deglutizione e intenso bruciore e irritazione di bocca, labbra e lingua dopo l'ingestione.


 

Mughetto

Il mughetto (Convallaria majalis) è una pianta molto pericolosa: sono tossici i fiori, le foglie e i frutti (bacche rosse). La sua ingestione può essere mortale ed è pericolosa anche solo per contatto. I sintomi sono dati da vomito, disturbi cardiaci bassa pressione sanguigna, disorientamento, coma, convulsioni.


 

Ranuncolo bianco o anemone di bosco

Il ranuncolo (Anemone nemorosa) è una pianta ornamentale molto tossica in tutte le sue parti. Può causare irritazione locale, depressione respiratoria e cardiocircolatoria

 

 

Dr. Luca Chiesi

 

L'alimentazione del coniglio e della cavia

 

La cavia come l’uomo non possiede l’enzima necessario alla sintesi della Vit.C.

La carenza di Vit. C è causa di patologie dentali, muscolari e cutanee.

Il fabbisogno di Vit.C è pari 15-20 mg/kg e raddoppia in corso di malattie o gravidanza.

 

REGIME ALIMENTARE CORRETTO:

-3-4 cucchiaini di pellet (20% prot. 16% fibra)

-Una razione abbondante di piante o ortaggi (lavati e asciugati)

-Fieno di buona qualità a volontà

-Acqua fresca e pulita

 

La cavia ha bisogno di avere libero accesso ad una grande quantità di fieno xkè mastica continuamente. La dieta di una cavia giovane deve essere più varia possibile pechè durante l’accrescimento stabilisce le sue abitudini alimentari difficili poi da cambiare.E’ così abitudinaria che può rifiutarsi di bere se si cambia abbeveratoio.

Le verdure e la frutta vanno introdotte gradualmente, allo scopo di evidenziare eventuali intolleranze e la loro quantità giornaliera non deve eccedere 2-3 cucchiaini di caffe.

Premi che si possono distribuire in quantità ragionevoli: frutta secca, semi di girasole, nocciole, mandorle e noci.

 

Sono animali erbivori, il che significa che la loro alimentazione deve comprendere solo frutta e verdura fresca, erba fresca, fieno e, solo occasionalmente, pellet a base di erba. L'alimentazione della cavia è in tutto simile a quella del coniglio, ad esclusione di un'eventuale integrazione di vitamina C.

Frutta e verdura

E’ importante:

  • somministrare solo frutta e verdura ben lavata, asciugata dall’acqua in eccesso e a temperatura ambiente; niente verdure cotte o scongelate
  • Introdurre una verdura per volta nell’alimentazione, in modo da identificare eventuali intolleranze (alcune verdure potrebbero causare diarrea in fase iniziale, se la cavia non vi è stata abituata fin da piccola)
  • Dare alla cavia poca verdura per volta ed eliminare quella avanzata dal pasto precedente. La razione giornaliera è di circa 100/150 gr. , da suddividere in due o più pasti

Di seguito l’elenco (non esaustivo) della frutta e della verdura adatti all'alimentazione della cavia:

Lattuga romana, prezzemolo, sedano, cavolfiore, cavolo verde e nero, broccoli, cavolini di Bruxelles, crescione, bietole (erbette), coste, peperoni dolci, catalogna, foglie di cavolo rapa, spinaci, barbabietole, radicchio/trevigiana/chioggia, indivia, belga, carote, pomodori, cicoria, fagiolini verdi (cornetti), carciofi (senza spine), zucca, zucchine, basilico, salvia, rosmarino, menta, timo, maggiorana, origano, mele, pere, albicocche, prugne, ciliegie, pesche, banane, uva, ribes, uva spina, fragole, melone, anguria, kiwi, arancio, trifoglio, tarassaco (dente di leone).

Il fieno

Il fieno deve essere disponibile in quantità illimitata (è molto importante per la salute della cavia, sia per l’apparato digerente, sia per mantenere i denti alla corretta lunghezza). Scegliete un tipo di fieno comune, che non sia composto solo da erba medica perchè è molto ricca di calcio e un eccesso di questo minerale può causare problemi se somministrato troppo frequentemente. Provate molte marche differenti finchè non trovate quello che la cavia preferisce. Un buon fieno deve essere poco polveroso ed essere piacevolmente profumato. Scartate decisamente le confezioni con tracce di muffa o odore di vecchio. Una buona soluzione è procurarsi del fieno fresco da un contadino di fiducia.

L'erba

L’erba fresca si può somministrare alla cavia durante la bella stagione, raccogliendola preferibilmente in campi destinati alla produzione di foraggio per gli animali, perchè contengono la migliore varietà di erbe possibile. Non raccogliere erba sui bordi delle strade o dei campi coltivati per alimentazione umana, a rischio di inquinamento e diserbanti. Non conservate mai l’erba fresca in sacchetti di plastica perchè rischia di fermentare o produrre muffe e tossine pericolose per gli animali: se la volete tenere per più di un giorno in casa allargatela su un piano di legno, alla luce e all’aria in modo che appassisca e si secchi naturalmente e rivoltatela spesso, diverse volte al giorno.

Il pellet

Il pellet (cioè il mangime composto di piccoli cilindretti verdi) deve essere somministrato alle cavie solo occasionalmente come “premio” ad esclusione dei casi in cui la cavia presenta patologie o condizioni particolari, sotto indicazione del veterinario. Il mangime deve avere queste caratteristiche:

  • deve contenere SOLO pellet: niente semini vari, frutta secca, crocchette colorate, cereali soffiati o fioccati o altro
  • deve essere composto di erbe: scartate tutti quelli contenenti “sottoprodotti di origine vegetale” o “farine di cereali” o altri composti strani
  • Deve avere un contenuto di fibra intorno al 20% (ma più è alta la percentuale meglio è)
  • Non deve assolutamente contenere grassi di origine animale
  • Non deve essere formulato per conigli d’allevamento (rischio antibiotici tossici)
  • Non deve essere formulato per topi o criceti (animali onnivori e non erbivori)

La vitamina C

La cavia non è in grado di sintetizzare la vitamina C. Normalmente una dieta ricca di frutta e verdura non causa carenze di questo tipo. In casi particolari (gravidanza, allattamento, malattia o convalescenza) è comunque opportuno provvedere ad un’integrazione diretta tramite Cebion (pediatrico, 3-5 gocce al giorno) e verdure particolarmente ricche di questa vitamina (peperoni, prezzemolo, cavolo...).

Se usate le gocce non aggiungetele all’acqua del beverino perchè la vitamina C si disattiva rapidamente e diventa inutile molto prima che la cavia finisca l’acqua nel beverino: meglio somministrare le gocce direttamente in bocca, se la cavia non si ribella, oppure “spalmate” su una foglia di insalata.

 

NON DATE :

  • Pane, pasta, riso, prodotti da forno, biscotti e dolcetti vari
  • Latte e latticini (le cavie sono intolleranti al lattosio)
  • Rabarbaro (tossico)
  • Patate germogliate e tutte le parti verdi della pianta (tossiche)
  • Parti verdi dei pomodori (tossiche)
  • Aglio, cipolla, peperoncini piccanti
  • Bulbose (velenose)
  • Avocado, cocco (troppo grassi)
  • Funghi
  • Succhi di frutta zuccherati
  • Mangimi composti contenenti semi, cereali fioccati e frutta secca

 

 

 

 

 

                                                                       Dr.  Luca Chiesi

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